Numero: 23
Documento: Carta, Privato, Originale
Autore: Cerina di Cione
Firenze, 1312 Febbraio 14
Diplomatico Spogli:
Donna Cerina figlia del fu Cione del popolo di S. Lorenzo di Firenze, moglie di Stefano, fabbro del detto popolo, in nome anche di Giovanna sua sorella, dà a pigione la metà di una bottega con forno ed orto, posta nel Borgo di S. Lorenzo, per un anno, per pigione di lire 10 l'anno, a Vanni figlio di Guidone, fornaio di detto Borgo, e ciò col previo consenso di detto Stefano suo marito. Rogato Grimaldo Compagni e Santo Ubaldini, ambedue da Pesciola, notari.
Indice generale tomo I parte I - Filze I - XXVI:
6=1312 addì 14 febbraio, indizione XI. Donna Caterina figlia di Cione del popolo di s. Lorenzo Firenze, e moglie di Stefano fabbro di detto popolo, anco a nome di Lisabetta sua sorella dà a pigione la metà di una bottega con forno, ed orto posta nel Borgo di San Lorenzo per un anno, per pigione di lire 10 l'anno a Vanni figlio di Guidone fornaio di detto popolo, e ciò col previo consenso del detto Stefano suo marito; per rogito di ser Grimaldo Compagni e di ser Lando ambedua di Pescia e notai fiorentini.
Documento: Carta, Privato, Originale
Autore: Cerina di Cione
Firenze, 1312 Febbraio 14
Diplomatico Spogli:
Donna Cerina figlia del fu Cione del popolo di S. Lorenzo di Firenze, moglie di Stefano, fabbro del detto popolo, in nome anche di Giovanna sua sorella, dà a pigione la metà di una bottega con forno ed orto, posta nel Borgo di S. Lorenzo, per un anno, per pigione di lire 10 l'anno, a Vanni figlio di Guidone, fornaio di detto Borgo, e ciò col previo consenso di detto Stefano suo marito. Rogato Grimaldo Compagni e Santo Ubaldini, ambedue da Pesciola, notari.
Indice generale tomo I parte I - Filze I - XXVI:
6=1312 addì 14 febbraio, indizione XI. Donna Caterina figlia di Cione del popolo di s. Lorenzo Firenze, e moglie di Stefano fabbro di detto popolo, anco a nome di Lisabetta sua sorella dà a pigione la metà di una bottega con forno, ed orto posta nel Borgo di San Lorenzo per un anno, per pigione di lire 10 l'anno a Vanni figlio di Guidone fornaio di detto popolo, e ciò col previo consenso del detto Stefano suo marito; per rogito di ser Grimaldo Compagni e di ser Lando ambedua di Pescia e notai fiorentini.